sabato 24 maggio 2008

Dieci piccole indiane...



Ecco qui quel che è rimasto della folta schiera che si doveva dare convegno venerdi 23 alla Biblioteca Tartarotti di Rovereto.
E' stato un po' come nella filastrocca dei dieci piccoli indiani. Una alla volta le scrittrici sono state costrette dal destino a dare forfait: Sara Cavarero e Gisella Gallesio stoppate prima della partenza da datori di lavoro poco comprensivi; la nostra relatrice BrunaMaria Dal Lago bloccata a letto da un feroce colpo della strega. E così, quando Sabrina Campolongo mi ha telefonato che le stava salendo la febbre, ho cominciato a temere di dover occupare il palco da sola. Io e il mio eroico braccio al collo, conquistato sul campo in una valorosa scivolata sul selciato bagnato di pioggia da un arcigno cielo di maggio.
"Eh no Sabrina, ti prego, antipiretici latte caldo e riposo assoluto... non mi fare questa!" le ho scritto in una mail che celava a fatica sconforto e preoccupazione. E la povera Sabrina ha eseguito. Riposo, antipiretici e latte caldo.
"Meno male che posso contare su MariaGiovanna Luini" pensavo, scaricando dalla posta elettronica la relazione che la dolorante BrunaMaria aveva comunque preparato, dopo aver letto, con amore e attenzione, tutti i nostri libri. "Lei è una roccia. Una certezza!"
Mattina del 23. Il bollettino di guerra da casa di Sabrina dice che la febbre è sotto controllo. Ma, dal momento che questo rende la situazione veramente troppo tranquilla, la sua lavapiatti ha deciso che è il momento di allagarle la casa.
In contemporanea mi telefona MariaGiovanna Luini. Desolata.
Ha perso l'Eurostar da Roma. E' riuscita a prendere il primo treno che partiva per Bologna, ma non sa assolutamente se ci siano coincidenze per raggiungere Rovereto.
Oh no.
Ecco. Si materializzano i miei più neri timori. Io e il mio braccio steccato saremo da soli di fronte al pubblico...
Mi affretto a cercare su internet gli orari dei treni da Bologna a Rovereto. Per scoprire che l'unica combinazione possibile arriva alle 18 e 30. Un'ora dopo l'inizio della presentazione.
Invio il tutto a MariaGiovanna. Augurandole buon viaggio, e incrociando strette le dita perché faccia in tempo ad arrivare.
E poi torno sul campo, a controllare cosa avviene sul fronte Sabrina.
La valorosa ha appena finito di asciugare il pavimento, ha ingollato l'ultimo antipiretico, e si è messa in viaggio.
La mia riconoscenza rasenta l'adorazione.
Ore 17. Sabrina è qui. Di MariaGiovanna sappiamo che è arrivata a Bologna. Dopodiché ne abbiamo perse le tracce. Le mandiamo un ultimo messaggio prima di lasciarci inghiottire dalle viscere del Mart. Il pubblico in sala si sta radunando. Adesso è ora di incominciare.
Una amabile e materna MariaLuisa Mora legge la relazione di BrunaMaria, e ci mette a nostro agio. Il pubblico è folto e attento, e ride divertito alla narrazione delle nostre sventure, rese ancora più evidenti dal fazzolettone reggibraccio che mi porto appeso al collo.
E così, piano piano, prendiamo l'avvio. E dopo un po' ci pigliamo gusto, e oltre ai nostri libri presentiamo anche tutti quelli delle amiche che avrebbero dovuto essere con noi e non hanno potuto: Sara Cavarero e Gisella Gallesio, e qualcuno anche delle amiche che comunque non avrebbero potuto esserci: Stefania Lusetti e Marinella Saiu. E io, già che ci sono, racconto anche del libro di Loris Zecchini, timido e schivo autore roveretano di Creativa, che ha preferito, come sempre, rimanere nell'ombra. Il suo libro c'è, ma lui no.
E intanto spiamo la porta, a vedere se si materializza MariaGiovanna. E, nel dubbio, raccontiamo tutto anche del suo libro...
Ore 19 e 30. Il pubblico piano piano comincia a sfollare. Sono rimasti fino all'ultimo, attenti e partecipi. Forse è stato questo a darci coraggio...
Sabrina e io abbiamo la sensazione di aver improvvisato un pezzo mai suonato prima. E ci pare, tutto sommato, di essercela cavata con onore. Ci siamo dimostrate che, noi, del destino avverso ce ne facciamo un baffo...
Ore 19 e 45. Sabrina e io ci salutiamo. I suoi bambini la aspettano a Monza, e la sua febbre chiede di essere trattata con un po' più di considerazione. E del resto anche il mio braccio comincia a dare segnali di impazienza. Ed è ora di prendere l'antibiotico...
E... MariaGiovanna?
Non ne sappiamo più nulla.
Chi dovesse incontrarla sui binari di qualche stazione italiana, per piacere ne dia notizia a questo blog... l'autrice è seriamente preoccupata!
Aggiornamento:
Interessanti riflessioni sull'esperienza delle presentazioni nel blog di Sabrina Campolongo, a questo link:

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma sai che avevo scritto un post con lo stesso titolo? Solo che poi ho posato per errore il dito sul tasto sbagliato (saranno ancora i postumi dell'influenza) e mi si è cancellato! Così ne ho scritto uno un po' diverso. Mi sono molto divertita a leggere il tuo però. Davvero, pare che delle donne non ci si possa fidare! :-DD
Ma sì. Le cose belle non sono mancate: le tue splendide montagne, il Mart che è una meraviglia, la relazione bellissima di Bruna Maria Del Lago (anzi mandamela, se ce l'hai ancora!), le persone attente, l'accoglienza dolce, l'amore che ti circonda, il tuo compagno, tua madre, tuo figlio che ci ha incoraggiato con lo sguardo tutto il tempo. Tu e io.
Due donne che ce la fanno a fare fronte comune per superare una situazione difficile. Questo, più di tutto.
un grande abbraccio
sabrina

ps mi associo all'appello per Maria Giovanna. Se ci leggi, batti un colpo, sono un po' preoccupata anch'io!

Anonimo ha detto...

Bel resoconto!
Sarete state bravissime anche in due, non ho dubbi!
Francesco

Anonimo ha detto...

Povere! però, come ti scrissi il giorno della presentazione, sono certa che sarete state bravissime!
alla prossima :-)

Fiorenza ha detto...

Cara Sabrina,
sì. Le cose buone ci sono state, la prima fra tutte riabbracciarti e condividere un pomeriggio con te, e poi la pazienza silenziosa e attenta del pubblico, che ci ha seguito fino all'ultimo.
Ma condivido tutto quello che hai detto sulle presentazioni. Sono un grande sforzo, che spesso si deve conciliare con un lavoro, una famiglia. E implicano spese, sia in termini di soldi, che in termini di tempo e energie, che non sempre si ha l'impressione di colmare con i risultati ottenuti sul campo.
Resta il piacere, indubbio, del contatto con i lettori. Ma non sempre questo è abbastanza per compensare il senso di fatica che si prova.

A Francesco e Sara: grazie! Sì, ce la siamo cavata. E ci siamo anche divertite, in verità! Certo, abbiamo avuto entrambe un brivido lungo il filo della schiena a pensare se fossimo state ciascuna da sola all'appuntamento...

Un forte abbraccio a tutti e tre!

Anonimo ha detto...

Non so chi sia Maria Giovanna, ma come accade con tutte le storie che leggiamo, quando sono scritte bene, ora sono in pena per lei! ;)

Fiorenza ha detto...

caro Pabloz,
tranquillo. MariaGiovanna ha dato notizie di sé. Sta ancora vagando fra un eurostar e l'altro, assillata da locomotori che si guastano e ritardi da brivido.
Insomma, tutto regolare...
Un abbraccio
Fiorenza

Anonimo ha detto...

I want not acquiesce in on it. I think precise post. Particularly the designation attracted me to review the intact story.