altrimenti sprofondare
nel non senso.
Che non ho.
Io non è.
Niente.
(Gianfranco Franchi)
Vi auguro buona lettura, mentre mi immergo a mia volta nelle pagine...
Ma allo stesso modo, nel tempestoso Atlantico del mio essere, io sempre godo di una muta calma nell’intimo e, mentre pesanti pianeti di dolore incessante mi ruotano intorno, laggiù in fondo continuo a bagnarmi in un’eterna soavità di gioia. HERMAN MELVILLE, Moby Dick
Vi auguro buona lettura, mentre mi immergo a mia volta nelle pagine...
In questi giorni travagliai per la gente del Caucaso, vale la pena di andarsi a scovare questa piccola perla sconosciuta. Il libro di Piera Graffer "Caucaso. Il paradiso perduto" è uscito nel 2000 per i tipi dell'editore LoGisma di Firenze. Nonostante abbia vinto svariati premi, è rimasto più o meno ignorato, come quasi sempre accade ai buoni testi di piccoli editori, che devono lottare contro una distribuzione che li penalizza, e contro l'ipertrofia del mercato editoriale, che pubblica migliaia di titoli all'anno destinati a rimanere sugli scaffali per tre-quattro mesi, per poi scomparire.
Qui si incontrano tutte le religioni del mondo, ebrei, cristiani, mussulmani, seguaci di Zoroastro; qui hanno messo piede e si sono combattuti tutti i più antichi conquistatori della terra. Qui è naufragata l'Arca di Noè dopo i quaranta giorni di diluvio, qui sgorga il petrolio per cui si combatteranno le guerre future. Qui è nato comunismo, trainato da Soso Giugashvili di Baku, detto Stalin; e qui il comunismo è morto, dopo decenni di dominio su metà del mondo.
Quel che la Graffer ci tesse è un affresco sontuoso, tutto luccicante dei fili d'oro del mito, e buio di guerre e sterminii che risalgono alla notte dei tempi.
Tornerò su questo piccolo tesoro dimenticato. Mi piacerebbe intervistare l'autrice, se mi riuscirà di rintracciarla. Comunque, troverò il modo di parlarne dedicando il tempo e l'attenzione che si merita.
Questo blog fa pausa per un po'.
Si prende il tempo di vivere e restare dentro le cose, senza l'urgenza di rielaborare.
Si prende il gusto della lettura senza secondi fini. Per il solo gusto di leggere.
Si prende la quiete necessaria a far nascere quel che matura sottoterra.
Si prende l'ebbrezza di annegare nell'azzurro e nel verde.
Si prende il lusso del silenzio.
Buona estate. Ci rivediamo in settembre.