venerdì 5 ottobre 2007

Francesca Mazzucato: Magnificat Marsigliese, Via crucis e una vecchia foto con gli angoli arricciati...



Era il 1999. Stavo scrivendo un pezzo per la rivista "Storie", per cui allora lavoravo. Era un articolo per una monografia sulla letteratura di genere, e io avevo deciso di occuparmi di letteratura erotica femminile.
Fra le tante altre cose, lessi il libro "Relazioni scandalosamente pure" di Francesca, e me ne innamorai. Corsi in libreria a cercare tutto quello che potei trovare di suo: "Hot line" e "La sottomissione di Ludovica", e mi convinsi di avere fra le mani un'autrice vera. Non una scrittrice di genere, ma una narratrice. Dolente, sapiente. Sincera fino alla carne viva.
Le telefonai per proporle un'intervista.
Quell'intervista è stata l'origine della nostra amicizia. Un'amicizia fonda, densa, vera, capace di condividere le cose fondamentali. Quelle cose che possono trasformare l'angolazione da cui guardi il mondo.
Quel pezzo per Storie non è mai uscito. L'intero numero monografico fu cassato, come spesso capita alla piccole riviste. Ma Francesca, un paio d'anni fa, ha deciso di recuperarlo, e di postarlo sul suo sito Erotica. Ve lo linko qui.
Per me ha il valore di quelle vecchie foto del liceo, un po' ingiallite e con gli angoli arricciati, che a guardarle ti riportano in un attimo dentro l'aura, l'alone, il profumo di un'era della tua vita. Ci siamo io e Francesca lì dentro. E tutte le cose dense e fonde che da lì sono nate.
E poi voglio condividere con voi la lettura del Magnificat Marsigliese. La trovate qui.
Ma vorrei anche invogliarvi a leggere l'ultima chicca che ho trovato di Francesca, "Via crucis per corpo e anima svestita", ConceptGusto, ed. Arpanet. Ne parlo su Kult Underground:

"Ho avuto la fortuna di ascoltarlo prima di leggerlo. Interpretato dalla viva voce di Francesca Mazzucato.
Il mio primo contatto con questo piccolo libro, tanto piccolo da sembrare un minuscolo astuccio di confetti, è avvenuto così. In un sotterraneo buio pieno di quadri. Una galleria d’arte moderna, dove, una sera di settembre, la scrittrice ha dato suono alle sue stesse parole.
E’ stata una lettura intensa, con la voce dell’artista che scendeva fino a farsi un sussurro appena udibile, e poi saliva, nera, potente, sconvolgente. Non lasciatevi ingannare dall’aspetto di questo minimo libretto. Non è uno scrigno portagioie. È una cassaforte di dolore.
Metaracconto dalla preziosa e complessa struttura stilistica e lessicale, “Via crucis” conferma la Mazzucato come devota raccoglitrice di frammenti. Oltre ai numerosi romanzi da lei pubblicati infatti, per i quali rimando alla bibliografia in calce all’articolo, la scrittrice colleziona quotidianamente minimi stralci di vita, piccoli rimasugli di realtà scampata alla distruzione, che ci restituisce poi sotto forma di microracconti. Chi la segue sul web conosce la sua fertilità narrativa, e sa quanti di questi piccoli frantumi di esistenza l’autrice ci regali giorno per giorno, sparpagliati come le briciole di Pollicino nei numerosi blog e siti che cura e aggiorna quotidianamente...."
Il resto su Kult Underground

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